Anche quest’anno il programma di viaggi-studio promosso dalla Fondazione Pietro Pittini ha offerto a studentesse e studenti del quarto anno delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia l’opportunità di vivere un’esperienza formativa e trasformativa all’estero. Due le destinazioni selezionate per l’edizione 2025: Malta (lingua inglese) e Monaco di Baviera (lingua tedesca), per un totale di 41 partecipanti.
Il progetto, parte integrante della strategia della Fondazione per l’orientamento e l’empowerment giovanile, si conferma un’occasione unica di crescita, scoperta e confronto: linguistico, culturale e personale.
Una risposta entusiasta dal territorio
Il bando ha ricevuto 50 candidature di gruppo, per un totale di 195 studenti, provenienti da oltre 30 istituti scolastici del territorio regionale. L’inglese si conferma la lingua più richiesta, ma sono stati assegnati anche 15 posti per studenti interessati al tedesco, a testimonianza della volontà di mantenere aperti spazi per una pluralità di esperienze linguistiche.
Apprendere fuori dai banchi
L’apprendimento linguistico rappresenta una delle dimensioni centrali del progetto. Secondo i risultati del questionario somministrato al rientro, la maggior parte dei partecipanti ha percepito un miglioramento significativo nella comprensione, e nell’espressione orale e scritta.
Le testimonianze parlano di un apprendimento “naturale”, facilitato dalla necessità di usare la lingua nella vita quotidiana, con insegnanti madrelingua e compagni di altre nazionalità. L’esperienza all’estero ha trasformato lo studio in una pratica viva, utile, concreta: “Ho cominciato a parlare in inglese senza neanche accorgermene”, racconta una studentessa. “Era diventato un mezzo per stare con gli altri, non più solo una materia scolastica”.
Un’immersione vera, anche emotiva
Oltre alla dimensione didattica, il programma ha offerto una vera immersione nella cultura e nella quotidianità dei paesi ospitanti. Il 90% dei partecipanti ha dichiarato di essersi sentito a proprio agio nel nuovo contesto, nonostante alcune difficoltà iniziali. Le famiglie ospitanti hanno avuto un ruolo chiave nel processo di adattamento, creando spazi di accoglienza autentica e condivisione.
Le relazioni tra pari, spesso multiculturali, hanno favorito dinamiche di apertura e scambio, come raccontano molti partecipanti: “La breakroom della scuola era il nostro punto di ritrovo: condivisione di snack, biliardo, musica, chiacchiere. Ogni giorno facevamo amicizia con qualcuno di nuovo”.
Autonomia, fiducia, scoperta
La crescita personale è uno degli esiti più evidenti dell’esperienza. Più del 40% degli studenti ha segnalato un miglioramento in autonomia, capacità di adattamento e consapevolezza di sé. Anche dimensioni come fiducia e intraprendenza, più difficili da misurare, emergono con forza dalle risposte aperte del questionario.
Molti ragazzi raccontano un prima e un dopo: “Mi sono accorta che so cavarmela da sola, anche in un contesto nuovo”; “Pensavo di essere troppo timida per fare amicizia… invece mi sono aperta, mi sono buttata, e ora ho più fiducia in me stessa”. Lontano dal proprio ambiente abituale, ogni giorno diventa un’opportunità per mettersi alla prova, esplorare nuove abitudini, e conoscersi meglio.
Una porta sul futuro
Per molti, il viaggio ha rappresentato anche uno stimolo a ripensare il proprio futuro: c’è chi ha rafforzato l’idea di intraprendere studi internazionali, chi ha scoperto una passione per le lingue, chi ha acquisito il coraggio per immaginarsi all’estero, per studio o per lavoro.
A dirlo sono loro, con parole semplici ma potenti: “Mi ha insegnato a non accontentarmi”; “Ora ho meno paura di affrontare esperienze lontano da casa”; “È stato un assaggio di futuro”.
Uno strumento da consolidare e far crescere
I risultati dell’edizione 2025 confermano l’impatto positivo del programma e la sua coerenza con la visione educativa della Fondazione. L’esperienza all’estero non è solo un’occasione linguistica, ma un potente acceleratore di crescita, fiducia e orientamento.
Per il futuro, la Fondazione intende consolidare il progetto, rafforzando la rete di alleanze e sperimentando nuove destinazioni o format tematici.
Nel frattempo, i racconti dei partecipanti ci ricordano che ogni viaggio – anche il più breve – può lasciare segni profondi. A patto di partire, mettersi in gioco, e lasciarsi sorprendere.