Inclusione in mare: alla Barcolana 57 c’eravamo anche noi
Anche quest’anno la Fondazione Pietro Pittini ha partecipato con varie iniziative alla Barcolana, una delle regate più affascinanti e partecipate al mondo. Tre giornate di incontri e nuove esperienze e per vivere il mare come luogo di bellezza, inclusione e di crescita.
Il fine settimana si è aperto venerdì 11 ottobre con un’attività speciale a bordo di Anemos II, il veliero della Fondazione Allianz UMANA MENTE, capitanato dai due campioni della vela Tommaso Chieffi e Mauro Pelaschier. Protagonisti, i ragazzi dell’associazione triestina Oltre Quella Sedia: Insieme a un equipaggio misto composto da volontari e dipendenti Allianz, hanno potuto vivere l’esperienza della vela in una giornata di sole a dir poco perfetta.
Sabato 12 ottobre l’equipaggio del Fast and Furio Sailing Team ha accolto a bordo del maxi Arca i bambini e ragazzi dell’associazione Famiglia e Salute ODV e alcune alunne dell’IC Svevo di Trieste, coinvolte nel progetto +Sport a Scuola. La mattinata è stata dedicata alla scoperta della barca da regata e delle nozioni fondamentali per la navigazione in sicurezza. Un’esperienza educativa e orientativa, che ha combinato sport, lavoro di squadra, capacità di mettersi in gioco e divertimento.
La domenica DI Barcolana 57, infine, la Fondazione ha portato sulla motonave Delfino Verde i bambini dell’associazione Cometa di Como e i ragazzini di Famiglia e Salute ODV (TS) per ammirare da vicino lo spettacolo della Barcolana. Un punto di vista privilegiato, nel cuore del Golfo di Trieste, per vivere insieme una delle più grandi feste della città.
La partecipazione della Fondazione Pietro Pittini alla Barcolana 57 si è confermata anche quest’anno un momento importante, in cui lo sport diventa linguaggio comune e occasione di crescita.
Anche per l’anno scolastico 2025-2026, la Fondazione Pietro Pittini rinnova il proprio impegno nel promuovere l’attività motoria come strumento di crescita, benessere e inclusione attraverso i suoi progetti sportivi dedicati alle scuole del primo e secondo ciclo. Tra questi: “+Sport a Scuola” per la secondaria di primo grado, “GYM – Gioco in Movimento” per la primaria, e da quest’anno il nuovo “Mini GYM” pensato per la scuola dell’infanzia.
Una formazione dedicata: Le 3C dell’Istruttore e Let’s Sport
Alla base di questi percorsi c’è una formazione specifica rivolta ai futuri istruttori. “Le 3C dell’Istruttore” – Capacità, Conoscenze e Competenze – è un percorso formativo realizzato in collaborazione con l’Università di Udine e rivolto a studenti e studentesse dei corsi di laurea in Scienze Motorie. Il corso, giunto alla sua terza edizione, fornisce strumenti per una didattica motoria inclusiva ed efficace, con un focus sulla gestione dei gruppi.
Coloro che decidono di proseguire vengono coinvolti in una successiva formazione verticale – Let’s Sport – finalizzata all’inserimento operativo nei progetti scolastici. Proprio nelle scorse settimane si è tenuta la formazione di Let’s Sport ai ragazzi e ragazze coinvolti nei progetti del 2025-26.
Il nuovo progetto: Mini GYM per la scuola dell’infanzia
Quest’anno prende il via per la prima volta il progetto Mini GYM, pensato per i bambini e le bambine medi e grandi delle scuole dell’infanzia. L’obiettivo è offrire un’esperienza ludico-motoria che contribuisca allo sviluppo cognitivo, emotivo e motorio, valorizzando il movimento come linguaggio e strumento educativo.
Mini GYM si propone di:
Favorire il coordinamento motorio e lo sviluppo degli schemi di base (correre, saltare, arrampicarsi…);
Promuovere l’inclusione attraverso il gioco e la relazione;
Rafforzare le capacità relazionali e la motivazione;
Garantire pari opportunità di accesso ad attività motorie strutturate.
Ogni ciclo prevede 16 incontri a cadenza settimanale, condotti da tecnici sportivi selezionati e formati dalla Fondazione, con il supporto dei docenti scolastici.
Lo sport come diritto e opportunità educativa
La Fondazione Pietro Pittini da anni investe nello sport come strumento educativo e inclusivo, consapevole del suo impatto positivo sul benessere fisico, mentale e sociale di bambini e ragazzi. L’obiettivo è intercettare anche quei contesti più fragili in cui la pratica sportiva è limitata da barriere economiche, culturali o logistiche. Con il lancio di Mini GYM, la Fondazione amplia ulteriormente la propria proposta, coinvolgendo anche i più piccoli in un percorso di scoperta del corpo, delle regole e degli altri, promuovendo il diritto al gioco, al movimento e alla crescita armonica.
Partner del progetto: Università di Udine, CSEN FVG
Sabato 18 ottobre si è tenuta a Udine la finale dell’edizione 2025 di “Imprese Spericolate”, il percorso di accompagnamento all’imprenditorialità giovanile promosso dalla Fondazione Pietro Pittini nelle aree interne italiane. Nove i gruppi finalisti under 35 che hanno presentato le proprie idee davanti a una giuria di esperti.
Ad aggiudicarsi il grant è stato il progetto Dolomiti Marketing Hub, presentato da Federica Piazza e Gianna De Bona. Il progetto nasce per sostenere microimprese delle Dolomiti attraverso una piattaforma digitale che offra strumenti di marketing accessibili, eventi formativi e uno spazio fisico condiviso per collaborare e fare rete. La giuria ha premiato l’idea “perché valorizza l’imprenditoria delle Dolomiti, chiamata nei prossimi anni ad affrontare sfide legate alla destagionalizzazione del turismo dimostrando capacità di impatto e sostenibilità economica”.
Due i progetti che hanno ricevuto menzioni speciali: Tipsy Bear, che promuove il bere responsabile nei locali della Carnia creando una rete di locali convenzionati e offrendo ricompense digitali da usare per rientri sicuri a casa e premi a lungo termine, eRe-Alps, per la sua visione di rigenerazione partecipata degli impianti sciistici dismessi, con mappature, autocostruzione e residenze artistiche.
Gli altri progetti finalisti hanno portato proposte innovative da tutta Italia, con l’obiettivo comune di rigenerare le aree interne attraverso nuove economie locali. Oltre al progetto vincitore, anche gli altri finalisti continueranno il proprio percorso di crescita e consolidamento, avviato in questi mesi con il supporto di un team di mentor e consulenti provenienti dai mondi dell’innovazione sociale, della cooperazione e dell’imprenditoria rigenerativa. Conosciamoli più da vicino:
Locanda dei cacciatori (Bobbio, Piacenza). Due sorelle riaprono la storica locanda trasformandola in una struttura ricettiva sostenibile per valorizzare il territorio e creare occupazione.
Futuro (è) locale (Desulo, Nuoro). Il progetto ha l’obiettivo di contrastare lo spopolamento montano con una Scuola d’impresa della montagna, laboratori ed eventi che coinvolgono giovani e imprese per rigenerare le aree interne.
Isola di Stavoli (provincia di Udine). Il borgo di Stavoli raggiungibile solo a piedi viene rilanciato con ecoalloggi, cucina comunitaria, festival e residenze artistiche per renderlo abitato tutto l’anno in modo sostenibile.
Prospettive (Nord Italia). Unisce architettura, paesaggio e innovazione sociale per rigenerare aree rurali e montane, coinvolgendo le comunità in processi partecipativi di valorizzazione territoriale.
Discover Agropontino (provincia di Latina). Valorizzare il territorio pontino con itinerari tra cicloturismo, enogastronomia, arte e tradizioni locali, mettendo in rete produttori e operatori turistici.
La giuria era composta da Cristina Papparotto (imprenditrice), Roberto Della Marina (venture capitalist), Paolo Felice (LegacoopSociali FVG), Serena Mizzan (Confcooperative Alpe Adria e LIS) e Maurizio Dematteis (Dislivelli).
Quest’anno a Imprese Spericolate hanno contribuito anche Avanzi, SocialFare, Itinerari Paralleli, Francesco Schettini, Sergio Saracino e Nicolò Bini di BASE Milano.
“Imprese Spericolate” non è un semplice bando, ma un programma che unisce formazione, accompagnamento e relazioni. Un progetto che testimonia come le aree interne non siano territori marginali, ma luoghi dove è possibile costruire comunità, lavoro e benessere. Il programma è realizzato da Fondazione Pietro Pittini in collaborazione con Meraki – desideri culturali e Magma – impresa sociale. Partner del progetto sono anche Fondazione Friuli, Confcooperative Alpe Adria, BCC CrediFriuli e Legacoop FVG.
La mia Aquileia è un progetto di Fondazione Pietro Pittini, realizzato grazie alla collaborazione di Fondazione Aquileia, Museo Archeologico nazionale e Basilica di Aquileia, che trasforma l’esperienza del patrimonio storico-archeologico in un percorso educativo per bambini/e e famiglie.
L’iniziativa nasce con un obiettivo semplice ma ambizioso: avvicinare le nuove generazioni alla propria storia ed alla scoperta del mestiere dell’archeologo attraverso il gioco e la partecipazione attiva. Non solo visite guidate, quindi, ma laboratori interattivi, attività creative e percorsi esperienziali che rendono i bambini veri protagonisti.
Il progetto si inserisce in un contesto unico: Aquileia è un sito UNESCO di straordinario valore, con i suoi mosaici, gli scavi archeologici e le testimonianze di un passato che ha plasmato l’Europa. Con “La mia Aquileia”, la città diventa uno spazio vivo, accessibile e inclusivo, in cui imparare a leggere il patrimonio culturale come risorsa per il presente e per il futuro.
Tra le attività proposte: visite-gioco pensate per i più piccoli, laboratori di mosaico e archeologia, percorsi dedicati alle scuole del territorio. Un approccio che stimola la curiosità, rafforza il senso di appartenenza e crea occasioni di socializzazione.
Tutte le attività sono state raccolte in un libricino realizzato alla fine del progetto, che raccoglie i frutti del percorso. Il libricino è stato presentato a Fondazione Aquileia a luglio 2025 e portato successivamente nelle scuole che hanno aderito.
Con il suo sostegno, la Fondazione Pietro Pittini contribuisce a rendere il patrimonio culturale di Aquileia più vicino e più significativo per bambini, favorendo l’inclusione e promuovendo la cultura come bene comune.
“La mia Aquileia” è quindi molto più di un progetto educativo: è un ponte tra passato e futuro, un invito a scoprire le radici storiche del territorio e, allo stesso tempo, a costruire comunità più consapevoli e partecipi.
Terre d’incanti è un progetto nato dalla collaborazione tra il Centro Zaffiria e l’artista Hervé Tullet, insieme al Comune di Lauco UD, con il sostegno della Fondazione Pietro Pittini e della Fondazione Friuli. L’iniziativa prende vita in Carnia – territorio montano dell’Alto Friuli – tra Lauco e la Val di Lauco UD, e si propone di costruire una comunità educante capace di mettere al centro i bambini, i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti, intrecciando linguaggi creativi, partecipazione e valorizzazione del territorio.
Zaffiria da anni lavora sull’educazione ai media e sulla creatività rivolta ai più piccoli, progettando percorsi che uniscono scuole, famiglie, comunità locali e istituzioni culturali. Con Terre d’incanti porta questa esperienza in Friuli Venezia Giulia, dando vita a un programma composto da atelier creativi, summer school, formazioni per insegnanti e operatori, laboratori nella meravigliosa cornice che offre la natura montana.
Il progetto coinvolge una rete ampia di partner: gli Istituti Comprensivi Linussio-Matiz e Val Tagliamento, il Comune di Lauco, i servizi sociali della Carnia, realtà associative del territorio, la rete SBILF, la Cooperativa Cramars e il Cantiere Friuli dell’Università di Udine. Una collaborazione che rende Terre d’incanti un vero e proprio laboratorio collettivo, in cui la creatività diventa strumento per contrastare la povertà educativa e rafforzare i legami comunitari.
Le attività includono momenti di formazione per insegnanti provenienti da tutta Italia, atelier rivolti a bambini e famiglie, percorsi residenziali e iniziative culturali che uniscono arte, educazione e natura. Non si tratta solo di eventi singoli, ma di un percorso a lungo termine che intende radicarsi nel territorio, creando occasioni di crescita e confronto.
Con questa iniziativa la Fondazione Pietro Pittini conferma il proprio impegno a sostenere progetti che mettono al centro le nuove generazioni, promuovendo esperienze educative innovative e inclusive, capaci di rafforzare la comunità e aprire nuove prospettive di futuro nei territori montani e periferici del Friuli Venezia Giulia.
“Vorrei che venissero i miei fratelli per fargli vedere me felice” Lorenzo, camper 2023.
Anche nel 2025 alcune famiglie del Friuli Venezia Giulia hanno potuto vivere l’esperienza unica di Dynamo Camp, grazie al sostegno della Fondazione Pietro Pittini.
Il progetto “Dal Friuli Venezia Giulia a Dynamo Camp: in viaggio verso nuove esperienze di inclusione” nasce per offrire a bambini, ragazzi e ai loro fratelli e sorelle l’opportunità di trascorrere una vacanza in un ambiente sicuro, inclusivo e immerso nella natura, dove potersi sentire – semplicemente – bambini.
Il Camp, situato a Limestre (PT) all’interno di un’oasi WWF di oltre 900 ettari, è il cuore delle attività di Terapia Ricreativa Dynamo®, un approccio innovativo che unisce gioco, socialità e crescita personale. Le attività proposte – come arrampicata, tiro con l’arco, piscina, laboratori artistici e sensoriali, Radio Dynamo, Dynamo Art Factory, circo, hip hop e pet therapy con i Dynamo Dogs – sono pensate per stimolare l’autonomia, la fiducia in sé e la capacità di sperimentare nuove esperienze, in un clima di allegria e accoglienza.
Il sostegno della Fondazione ha reso possibile la partecipazione gratuita di diverse famiglie friulane anche nel 2025, proseguendo un impegno che si rinnova ogni anno con entusiasmo e convinzione. Un progetto che genera benefici non solo per i ragazzi, ma anche per i genitori e caregiver, offrendo loro occasioni di sollievo e confronto, e la possibilità di condividere emozioni con altre famiglie.
Nel solo 2024, 9.235 beneficiari hanno partecipato ai programmi di Dynamo Camp in tutta Italia, di cui 2.569 ospitati al Camp e 6.666 coinvolti nei programmi territoriali. Tra questi, anche le famiglie del nostro territorio, che abbiamo scelto di accompagnare in un’esperienza profonda, divertente e rigenerativa.
Siamo orgogliosi di camminare al fianco di Dynamo Camp per contribuire, anno dopo anno, a garantire il diritto alla felicità a bambine, bambini e adolescenti che vivono condizioni di fragilità.