Maker Faire è una manifestazione nata dalla mente di Dale Dougherty, un editore e imprenditore californiano, nel 2006. L’anno precedente aveva pubblicato la rivista “Make: Magazine” con l’obiettivo di celebrare la cultura del “fai da te”; la rivista ha rapidamente guadagnato popolarità tra gli inventori locali e gli appassionati che condividevano il proprio interesse per la creazione di progetti innovativi fatti in casa.
L’originalità delle numerose creazioni non veniva però compresa appieno attraverso parole e foto, ed il passo successivo, quindi, fu quello di portare le invenzioni dalla carta stampata alla realtà delle fiere locali, creando un luogo in cui tutti potessero ammirare i progetti di robotica, elettronica, arte, artigianato e molto altro. La risposta fu travolgente, per cui si decise che la prima Maker Faire avesse luogo a San Mateo, California.
A partire da quel momento, con migliaia di partecipanti e una vasta gamma di progetti esposti, Maker Faire diventa un movimento globale e nel 2013 si svolge anche a Roma, per arrivare poi a Trieste, dove quest’anno si è svolta l’XI edizione.
E proprio qui a Trieste il festival dell’ingegno continua a riscuotere consensi ed entusiasmo. Dietro le quinte c’è il lavoro di organizzatori, volontari e maker che hanno messo a disposizione tempo e passione affinché questa manifestazione avesse successo. La maggioranza dei maker è arrivata dalle quattro province friulane di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone, e dal Veneto, ma anche dalle vicine repubbliche di Slovenia e Croazia e addirittura uno dalla Germania; hanno partecipato circa 426 maker, che in vari gruppi hanno presentato più di 120 progetti.
Ad arricchire l’evento, i festeggiamenti per i 60 anni dell’ICTS (Centro Internazionale di Fisica Teorica), fondato a Trieste dal premio Nobel pakistano Abdus Salam e dal fisico triestino Paolo Budinich nel 1964, i quali erano convinti che la scienza fosse patrimonio dell’umanità e dovesse essere aperta a tutti, anche come ponte di pace e dialogo tra i popoli.
Alla fiera sono stati proprio gli scienziati a spiegare ai visitatori in maniera accattivante di cosa si occupino, aiutati dai membri dello spazio SciFabLab, un luogo aperto a tutti, cittadini e curiosi, che è stato aperto all’ICTP da 10 anni, dove vengono organizzati laboratori e approfondimenti scientifici.
Tra i tanti ospiti della manifestazione ci sono stati il direttore dell’ICTP Prof. Atish Dabholkar e vari “guest maker” come Alessandro Ranellucci: egli è tra i padri della stampa 3D e esperto di prodotti digitali ed ha consegnato personalmente alcuni dei premi ai migliori progetti di questa edizione.
Neanche noi di Fondazione Pietro Pittini siamo mancati: abbiamo offerto laboratori scientifici per i più piccoli grazie a Virginia Di Lazzaro con “CMY, Ciano Magenta Giallo”, laboratorio sul codice binario e codice colore, e alle sessioni tenute da Kaleidoscienza con “Elektron Lapis” sulla trasformazione della grafite, materiale altamente conduttivo, in elettricità, dove i ragazzi hanno dato sfogo alla propria fantasia. Così, con un po’ di gioco e un po’ di ingegno – proprio come i makers – i giovani partecipanti hanno imparato i principi scientifici dietro agli esperimenti che hanno catturato il loro l’entusiasmo.
Tutte le foto e i video dell’evento possono essere trovati sulle pagine ufficiali di Maker Faire e Fondazione Pietro Pittini, sia su Instagram che su Facebook.
Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato con noi direttamente in questa esperienza, e tutti coloro che, con entusiasmo, hanno partecipato a questa manifestazione.