Con la Survey effettuata a maggio 2020 in collaborazione con Italia Non Profit, Fondazione Pietro Pittini ha voluto sondare i bisogni degli enti del Terzo Settore del FVG nel periodo della pandemia. Questa non ha solo rappresentato un effetto tragico e devastante su tutto il pianeta, sull’umanità e sulle economie globali, ma ha anche provocato un drammatico calo di fondi, donazioni e contributi per il mondo non profit. Infatti, soprattutto quegli enti non direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza o impossibilitati a prestare i propri servizi a causa del lock-down sono stati messi in secondo piano nelle donazioni e nella distribuzione di fondi rispetto alle priorità del sistema sanitario – in primis. Ma questo grande e pulsante mondo di piccole organizzazioni che operano nel sociale costituisce la trama delle nostre comunità, attivandosi in una azione sociale fatta di servizi alle categorie fragili con una molteplicità di azioni rivolte alle fasce più deboli della popolazione.
Abbiamo voluto valutare lo state dell’arte alle organizzazioni operanti sul territorio regionale raccogliendo centinaia di risposte compiute che ci hanno dato una fotografia del loro stato. Abbiamo rilevato sì bisogni di risorse, ma anche di maggiori spazi (per effettuare le loro attività), dispositivi, licenze, consulenza e formazione. E forse tra tutti il bisogno primario che è emerso è senza dubbio quello relativo alla formazione, a conferma del grande bisogno di innalzare le competenze per un settore composto da una miriade di associazioni, onlus, fondazioni di piccole dimensioni, tutte molto efficaci nel loro settore specifico, ma tra cui anche alcune molto destrutturate e dunque non adeguatamente preparate nello scrivere progetti, attingere a contributi, diffondere e comunicare le proprie attività. Quest’ultima azione narrativa, per esempio, è funzionale per farsi conoscere e attingere a gran voce alla generosità di donatori anche locali, che forse nemmeno conoscono il loro operato. Infatti, ora più che mai, queste realtà si troveranno drasticamente a fare i conti con le attività sul territorio da far ripartire e la carenza di mezzi.
Sulla base di queste risposte FPP ha proposto da subito un primo percorso formativo gratuito sul fundraising, uno dei bisogni emersi: un corso di formazione (tutto on-line) pensato per arricchirsi di nuova conoscenza e nuove competenze specialistiche in vista di una ripartenza – speriamo presto – che si preannuncia carica di difficoltà, di bisogni da soddisfare, di un tessuto sociale da ricostituire. Quello stesso tessuto fatto di volontari e esperti che assistono i nostri anziani, che accompagna e avvicina i nostri bambini all’arte e alla cultura, che aiuta tutte le categorie fragili come i disabili, i malati, i senzatetto e che danno respiro e sollievo a tante famiglie.
Ora con l’ulteriore blocco sancito dal nuovo DPCM, assieme alle numerose categorie travolte, anche il Terzo Settore pagherà un prezzo altissimo. E’ il Terzo Settore che si occupa delle comunità, dei bambini, dei disabili delle categorie più deboli dei servizi collegati alla cultura, al servizio del bene comune, ossia delle persone, offrendo una rete di solidarietà nelle comunità di tutto il nostro Paese. Oggi più che mai la ricostruzione del domani passa quindi attraverso l’ascolto attivo ed il sostegno di questo variegato mondo: non lasciamolo indietro.