Parte la Newsletter della Fondazione Pietro Pittini
Ci siamo: ecco finalmente la nostra newsletter!
Prima di partire con questo nuovo strumento informativo abbiamo speso il nostro tempo a studiare, a comprendere il vasto mondo del “fare bene del bene” per gli altri. Abbiamo così scoperto un universo, che ci ha aperto a relazioni, amicizie e partnership; abbiamo speso questi 4 anni per raccogliere e interpretare le esperienze e cercare di calarle nella nostra mission, che perseguiamo con determinazione in ogni singola attività: aiutare i più fragili, e soprattutto i giovani per dare loro strumenti per la realizzazione del loro futuro. Cerchiamo di farlo nel rispetto della fascia di età e del luogo geografico. E ci mettiamo passione e determinazione, cogliendo tutte le evoluzioni concettuali e le dinamiche innovative presenti, anche fuori da nostri confini locali, per ricavarne soluzioni efficaci e calibrate sui nostri beneficiari.
Da oggi vi terremo aggiornati sui nostri passi con una newsletter che vi racconterà ciò che facciamo.
Siamo sempre felici di raccogliere spunti e suggerimenti da tutti… per non smettere mai di imparare!
Un nuovo modello di educazione e orientamento alla scelta per prevenire disagio e dispersione scolastica, attraverso artigianato artistico, bellezza e cultura. Il progetto coinvolge mille minori (tra gli 8 e i 17 anni) all’anno, 170 educatori e 300 adulti oltre a imprese, artigiani e istituzioni.
ad hOCCHI APERTI è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile con il sostegno di Fondazione De Agostini, Fondazione Pietro Pittini e Fondazione Amplifon, e con capofila Il Manto scs del network Cometa.
Una comunità educante – ad hOCCHI APERTI prevede il coinvolgimento di scuole, imprese, famiglie, terzo settore, istituzioni e di quei soggetti che partecipano a una comunità educante in grado di combattere il disagio, la povertà educativa intesa come assenza di opportunità, la mancanza di progettualità e desiderio di futuro nei percorsi professionali e di vita di preadolescenti e adolescenti, prevenendo dispersione scolastica e disoccupazione.
“Siamo felici di far parte di un progetto di ampio respiro che diventa una preziosa opportunità di orientamento e di azione in favore dei nostri giovani.”
Prevenire il disagio e la dispersione scolastica significa mettere al centro le potenzialità dei ragazzi, sviluppare consapevolezza e pensiero critico. ad hOCCHI APERTI vuole offrire ai ragazzi accesso a percorsi educativi, professionali e di scoperta di sé che li aiutino nel comprendere i propri talenti, intervenendo sulle cause profonde dell’abbandono scolastico come la mancanza di motivazione, la disconnessione tra scuola e futuro lavorativo, e il disagio psicologico.
La bellezza che orienta – Attraverso ad hOCCHI APERTI artigianato, arte, cultura e bellezza sono occasione di apprendimento, di scoperta dei talenti, di costruzione di identità e quindi di orientamento. La bellezza culturale e artistica diventa strumento di esperienza manuale e artigianale, la possibilità di conoscere professioni e mestieri legati alle eccellenze del Made In Italy e delle filiere produttive espressione dei territori di riferimento dei diversi partner di progetto, a partire da Como, Milano, Vicenza, per poi diffondersi lungo l’asse est-ovest del Nord Italia, da Torino-Biella a Trieste e Firenze. La scuola, le botteghe artigiane, le imprese, i luoghi di cultura, le associazioni di categoria e gli spazi comunali diventano spazi di progetto, a dimostrazione di come l’orientamento debba coinvolgere tutta la comunità territoriale.
A Como, nodo centrale del progetto, verranno coinvolti 350 minori all’anno in povertà educativa in attività di orientamento, oltre a 500 studenti di 8 Istituti Comprensivi comaschi partner di progetto che parteciperanno ad attività di orientamento e sperimentali. I minori saranno affiancati da 170 docenti, tutor ed educatori in ogni attività di progetto.
A Trieste, grazie all’adesione di Famiglia e Salute ODV in qualità di partner, l’intervento si specificherà in attività laboratoriali, visite guidate di scoperta del territorio e delle arti ed esperienze tra pari e con adulti e coinvolgerà diversi beneficiari– bambini fascia d’età 6-14, famigliari, docenti, tutor ed educatori.
“La nostra mission è sostenere progetti a contrasto della povertà educativa rivolti ai giovani, per potenziare le loro opportunità di formazione e di orientamento professionale. Poiché guardiamo con particolare attenzione a quei ragazzi/e e bambini/e che si trovano in condizioni di fragilità, fin da subito abbiamo abbracciato ad hOCCHI APERTI con grande entusiasmo e convinzione. Siamo inoltre felici di aver coinvolto Famiglia e salute, una ODV con sede a Trieste che opera quotidianamente a supporto dei giovani meno agiati e delle loro famiglie, con estremo impegno e cura.” Marina Pittini, Presidente Fondazione Pietro Pittini
Durata del progetto: 4 anni (2024-2028)
Il partenariato: La Cometa scs Fondazione Cologni dei Mestieri D’arte OMA – Osservatorio dei Mestieri d’Arte Associazione Culturale Fatti ad Arte Fondazione Antonio Carlo Monzino Fondazione Italia Patria della Bellezza Fondazione Alessandro Volta Fondazione Colloquia ENGIM Piemonte Famiglia e salute ODV IC Como Prestino-Breccia IC Como Lora-Lipomo IC Cermenate IC Como Rebbio IC Como Centro città IC Como Albate IC Como Lago IC Magistri Intelvesi Comune di Como Camera di Commercio Como-Lecco Confartigianato Imprese Como Triadi – ente valutatore di progetto
un progetto nato per avvicinare i più piccoli alla storia e all’archeologia attraverso laboratori, visite e attività didattiche interattive. L’iniziativa ha visto protagonisti circa 100 bambini e bambine delle scuole primarie delle aree montane della provincia di Udine – in particolare dei comuni di Paularo, Cercivento e Arta Terme (IC Linussio-Matiz) –e li ha accompagnati in un viaggio alla scoperta del sito Unesco di Aquileia.
Prima in aula, poi in visita presso il sito archeologico e la Basilica di Aquileia, i ragazzi hanno vissuto un’esperienza immersiva grazie ai laboratori guidati dall’atelierista Virginia Di Lazzaro, che li ha accompagnati in un’avventura nel tempo tra mosaici, reperti e racconti provenienti da più di 2000 anni fa.
Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Pietro Pittini, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, la Basilica di Aquileiae la Fondazione Aquileia, il progetto ha permesso ai piccoli partecipanti di avvicinarci all’arte con stupore e coinvolgimento, vivendo da vicino un patrimonio storico di straordinario valore.
Un ringraziamento speciale, dunque, a tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza, contribuendo a trasmettere alle nuove generazioni la passione per la storia e per l’arte, insieme alla consapevolezza dell’importanza della sua tutela.
All’appuntamento italiano della filantropia strategica, 100 fondazioni partecipanti, guidate da oltre 50 speaker, hanno ragionato in sessioni plenarie e tavoli di lavoro su fiducia e filantropia.
La meravigliosa cornice di Salerno ha ospitato i protagonisti del cambiamento sociale per riflettere sulla qualità della vita delle comunità, in una 2 giorni densa di incontri, approfondimenti e formazione. #fiducia e #filantropia i temi principali dell’evento, #condivisione #relazione #impatto #cambiamento #innovazionesociale le parole chiave su cui abbiamo ragionato.
#Trust-based philanthropy
Il filo conduttore delle riflessioni condivise è stata la filantropia basata sulla fiducia, l’importanza di investire sulle relazioni per promuovere l’innovazione e il cambiamento sociale.
Sono emerse considerazioni interessanti sulle nuove traiettorie della filantropia, sulla capacità di progettare ed immaginare nuovi futuri possibili per le comunità, sul significato della fiducia, cosi essenziale ma così fragile.
#Fiducia
L’evento ha messo al centro la fiducia come elemento chiave della filantropia, e ha lanciato una challenge: come si costruisce? In cosa consiste? È più facile ridarsi o non fidarsi?
Ne è seguito uno scambio su quanto sia difficile costruirla, perché implica assumersi un rischio alto, quello del tradimento e, allo stesso tempo, di quanto sia necessario fidarsi ed affidarsi, per costruire relazioni ad impatto sociale. Le considerazioni emerse hanno trovato un punto comune nell’individuare l’ascolto come presupposto imprescindibile per costruire relazioni basate sulla fiducia.
#Impatto
Uno dei temi su cui il mondo della filantropia si interroga costantemente è l’impatto. Non è mancata una riflessione sulla 𝐯𝐚𝐥𝐮𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝’𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 utile, finalizzata a comprendere ciò che funziona e ciò che può essere migliorato.
#Giovani
E naturalmente i giovani. L’evento ha posto l’attenzione anche sul loro ruolo fondamentale, con focus sull’importanza del dialogo intergenerazionale per favorire una maggiore partecipazione civica.
#SpeedNetworking
Philanthropy Experience è anche opportunità di scambio su visioni, metodi, pratiche con persone e realtà del Terzo Settore.
Un esercizio di Speed Networking ha facilitato l’avvicinamento tra le Fondazioni ed il confronto su temi di interesse comune.
Siamo felici di aver partecipato a Philanthropy Experience 2024, una preziosa opportunità di riflessione sulle nuove sfide della filantropia, sul ripensamento delle modalità di intervento, sui cambiamenti necessari per promuovere l’innovazione sociale investendo sulle relazioni con le proprie comunità. Ne usciamo arricchiti di spunti di riflessione utili per immaginare nuovi scenari, in cui co-progettare percorsi trasformativi assieme ai partner, offrire supporto ai loro bisogni, con una consapevolezza rinnovata di quanto sia importante partire dall’ascolto e dal dialogo con i protagonisti delle nostre attività.
L’iniziativa è stata promossa da Fondazione Allianz UMANA MENTE, Fondazione Èbbene, Fondazione Italia per il Dono, Fondazione Milan, Fondazione Time2, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione della Comunità Salernitana, che ne è stato il Promotore Locale.
Sotto un cielo un po’ nuvoloso, seppur con qualche raggio di sole, la brezza marina e il golfo di Trieste si tingono del colore bianco delle vele di 1757 imbarcazioni giunte fin qui: siamo nel secondo fine settimana di ottobre e, come ogni anno, si tiene la regata Barcolana, arrivata ormai alla sua 56° edizione. Un weekend di emozioni e tante manifestazioni sportive che Fondazione Pietro Pittini ha vissuto da vicino grazie al team di Furio Benussi che con il maxi Arca ha poi vinto la competizione per la sua 7° volta in carriera.
Sabato 12 ottobre l’equipaggio di Fast And Furio ha organizzato delle attività per spiegare anche ai nostri amici più piccoli dell’associazione triestina Famiglia e Salute ODV la vita su una barca da regata e le basi di sicurezza. Subito dopo, a bordo di Arca, il team ha illustrato le strumentazioni di bordo e le strutturazioni di base di una barca a vela.
La domenica, poi, è finalmente il giorno della fantastica regata Barcolana, che abbiamo vissuto da vicino insieme anche a una decina di ragazzi di Cometa “Una Casa per Crescere” di Como, giunti qui apposta per godersi con tutti noi di Fondazione Pietro Pittini lo spettacoloso Golfo di Trieste ricolmo delle vele che hanno gareggiato e a cui si è aggiunto infine il trionfo di Arca del Team di Fast and Furio, bissando così il successo ottenuto nella scorsa edizione.
Sono state 48 ore di immersione nel mondo velico e nel favoloso ambiente marino per tutti i piccoli amici che abbiamo voluto con noi in questa grande festa del mare!
Un articolo che introduce il paper dello SciFabLab – ICTP di Trieste – scritto assieme a Gaia Fior che collabora con noi dal 2018 per i programmi STEM nelle Scuole primarie e secondarie di I grado del FVG.
Il mondo della scuola necessita di continui aggiornamenti per stare al passo con una società in costante evoluzione e un mondo del lavoro sempre più complesso. Questo è quanto viene raccontato nella pubblicazione realizzata da Gaia Fior insieme ai suoi colleghi dello SciFabLab dell’ICTP, Centro di Fisica Teorica Abdus Salam (Trieste), che siamo felici di condividere e che presenta il resoconto delle esperienze nella realizzazione di questi supporti didattici presso il laboratorio di prototipazione rapida e le attività svolte nelle scuole e presso fiere ed eventi scientifici grazie anche al supporto della Fondazione Pietro Pittini. Gli esempi discussi dimostrano i vantaggi dell’uso di tecnologie di fabbricazione digitale implementate all’interno di un FabLab nell’insegnamento delle materie STEM.
Gaia Fior collabora con la Fondazione Pietro Pittini dal 2018, per il progetto didattico “Sperimentare il Futuro” rivolto alle scuole secondarie di I° grado della Regione Friuli Venezia Giulia e con “Science Smoothie” indirizzato alle primarie.
I ragazzi oggi devono acquisire competenze utili per professioni che ancora devono nascere poiché «l’85% dei posti di lavoro che esisteranno nel 2030 non è stato ancora inventato»., (“Future of Work” 2019 Institute for the Future for Dell Technologies). È quindi essenziale introdurre gli studenti sin dalle scuole primarie agli argomenti che saranno cardine per la loro vita professionale: coding, robotica, making, engineering design process, artificial intelligence… Nel contempo, si sta indagando la correlazione tra l’uso prolungato di dispositivi digitali con schermi tattili sin dagli anni prescolari e l’aumentata difficoltà nello sviluppo della motricità fine (Lin LY, Cherng RJ, Chen YJ. Effect of Touch Screen Tablet Use on Fine Motor Development of Young Children). Attività facenti parte delle discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), dove i concetti legati all’ambito scientifico vengono veicolati tramite dispositivi sviluppati con lo scopo di portare gli studenti a ragionare e nel contempo utilizzare le mani, possono quindi essere d’aiuto per entrambe queste necessità.
I FabLab, laboratori di prototipazione rapida, hanno grandi potenzialità per la realizzazione di apparecchiature e supporti didattici che possono venir incontro anche alle esigenze specifiche di alunni con disabilità. La filosofia stessa dei Fablab, dove le attrezzature e le conoscenze vengono condivise e dove i problemi vengono approcciati con il principio del “learn by doing”, si presta ad aiutare i ragazzi a sviluppare le hard skills necessarie per il loro futuro professionale lavorando in gruppo e potenziando quindi anche le soft skill.