Si è svolto lo scorso 13 novembre presso il Centro Giovani di Monfalcone il convegno “Lo sport ci insegna: teorie e tecniche per utizzarlo come strumento educativo nell’età evolutiva” organizzato dalla Fondazione Pietro Pittini.
L’evento, che ha visto la partecipazione di una folta platea di partecipanti, è stata l’occasione per approfondire a 360 gradi le tematiche connesse alla pratica sportiva quale strumento educativo e potenziale fonte di benessere psicofisico per i ragazzi e le ragazze nell’età evolutiva. Nel corso del pomeriggio si sono susseguiti gli interventi di diversi esperti che hanno condiviso spunti, suggestioni ed esperienze a supporto delle ormai numerose evidenze che vedono lo sport quale driver imprescindibile per la crescita dei giovani d’oggi.
I lavori sono stati aperti dalla Presidente Marina Pittini che nell’introdurre la giornata ha presentato l’operato e la mission della Fondazione Pietro Pittini con particolare riguardo ai progetti sportivi e alle ricadute che questi hanno sul territorio Regionale. Rosy Russo, fondatrice di Spazio UAU e di Parole Ostili, ha fatto riflettere sul come la comunità educante deve essere resa consapevole degli spazi digitali che le giovani generazioni abitano quotidianamente per poterli accompagnare e guidare in maniera efficace e sicura nei processi di scoperta di queste nuove tecnologie. Al tempo stesso, attraverso la presentazione dei dieci principi del Manifesto della comunicazione non ostile, sono stati riportati casi ed esempi relativi a
fenomeni di hate speech online e di come il linguaggio in rete debba basarsi sul rispetto di regole condivise per evitare comportamenti dannosi per tutti.
A seguire il Dott. Andrea Piccozzi, Medico Sociale della Triestina Calcio, ha evidenziato, attraverso il ricorso a dati e trial scientifici, come la sedentarietà, derivante in parte dal sempre più massiccio ricorso alla tecnologia come forma di socialità, possa influire negativamente sulla salute fisica dei giovani alimentando condizioni croniche che rischiano di rendere questi fenomeni ancora più acuti. In questa direzione si è mosso anche l’intervento del Dott. Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva, il quale ha approfondito dal punto di vista neuroscientifico come l’educazione alla pratica sportiva, e di conseguenza alle life skills, consentano la costruzione di reti neuronali che collegano e integrano aree diverse del cervello
così da permettere ad un giovane di «saper essere» acquisendo capacità che gli permetteranno di agire in modo pro-sociale, non mettersi nei guai, essere un elemento costruttivo all’interno di un gruppo.
Lo sviluppo repentino della tecnologia interessa sempre di più anche il mondo dello sport spostando il focus dalla dimensione fisica a quella digitale. Su questo tema si è sviluppato l’intervento di Antonio Pavolini, esperto di e-games, che ha portato dati concreti a supporto di un fenomeno, quello dei videogames online, ancora poco conosciuto nel nostro Paese ma che a livello mondiale sta registrando tassi di crescita sorprendenti in termini di utenti e quote di mercato. Infine, Stefano Gioia, preparatore atletico del Circolo Canottieri Saturnia, ha condiviso la sua esperienza concreta nella costruzione dei processi motivazionali nei giovani atleti fornendo spunti utile sulle modalità di ingaggio degli sportivi.
Il convegno si è inserito nella cornice del progetto “+ Sport a scuola” che giunta alla sua terza edizione vede la partecipazione di 9 scuole della Regione, coinvolgendo nel suo complesso oltre 270 studenti delle scuole secondarie di primo grado.
La Fondazione, nell’ambito delle proprie attività, favorisce e incentiva la creazione di momenti di scambio e crescita rivolti a docenti e addetti ai lavori con l’obiettivo di promuovere la formazione continua ed elevare la qualità dell’offerta didattico-formativo per gli studenti della Regione.