Uno sguardo alle nostre progettualità che mettono al centro la pratica sportiva e, dati alla mano, una fotografia di quanto i giovani del Friuli – Venezia Giulia si dedicano al proprio benessere psicofisico, per capire dove indirizzare i nostri sforzi presenti e futuri.
Nella nostra regione quasi 1 minore su 5 non pratica sport (Con i Bambini, 2022). Per il 30% circa dei bambini dai 6 ai 10 anni la causa è la condizione economica del nucleo familiare, il 40 per cento nella fascia 11 – 13 non reputa lo sport un’attività primaria con cui riempire il tempo libero e per quasi la metà dei ragazzi compresi fra i 14 e i 18 anni, invece, la causa primaria è l’autoesclusione sociale (Telefono Azzurro 2023). Eppure, lo sport, oltre a concorrere ad un comprovato stato di benessere di salute dell’individuo, favorisce anche in modo significativo il benessere mentale, alleviando lo stress e migliorando l’umore, contribuendo nel complesso a plasmare uno stile di vita equilibrato e sostenibile nel lungo termine; inoltre, la letteratura medico-scientifica indica una correlazione positiva tra l’esercizio fisico e il successo scolastico nei bambini.
Purtroppo, in Italia, 6 edifici scolastici italiani su 10 non sono dotati di un impianto per la pratica sportiva, e la nostra regione presenta una situazione ancora peggiore visto che il 67% delle scuole è priva di una palestra (elaborazione Ambrosetti su dati PNRR e Openpolis).
Tuttavia, unitamente a questi dati allarmanti, ne seguono altri che sembrano apparentemente andare in contrasto: in FVG si trova quasi l’11% di tutte le aree sportive all’aperto presenti in Italia (tutto il sud ne conta il 19%) e, grazie anche la conformazione geografica, è tra le tre regioni con la più ampia offerta sportiva diversificata per persona.
Queste evidenze ci portano a coinvolgere maggiormente i giovani nella pratica sportiva, non solo come strumento di promozione e prevenzione della salute , ma anche per un beneficio sociale per la comunità, poiché promuove l’aggregazione sociale e la collaborazione tra pari. Peraltro, esiste anche un divario rispetto al livello educativo: la pratica sportiva cresce all’aumentare del livello di istruzione in Italia. A tutto ciò si aggiunge la mancanza di una narrativa coinvolgente che doni al singolo quel senso di sana appartenenza ad un gruppo con uno scopo, e che vada al di là del gesto atletico, della medaglia, della classifica.
Tutto questo ci ha portato a utilizzare lo sport come strumento educativo per consentire di muoversi in un corpo agile e in salute, per favorire lo sviluppo cognitivo e ad una mentalità inclusiva. Quale miglior posto se non la scuola per introdurre questo strumento educativo?
La scuola rappresenta il luogo protetto per eccellenza, dove poter crescere, sbagliare, sperimentarsi assieme ai propri compagni. Proprio qui, nelle aule e nelle palestre della nostra regione, la Fondazione Pietro Pittini porta buona parte dei propri progetti che hanno al centro lo sport, driver fondamentale per contrastare non solo il fenomeno della sedentarietà tra i giovani, ma soprattutto il loro lento abbandono della scena sociale. Vediamo dunque quali sono questi progetti, i loro contenuti e i loro beneficiari.
Nella scuola primaria, è stato attivato per il secondo anno consecutivo il progetto Gioco in Movimento (GYM), che vuole diffondere l’importanza del movimento e dello sport attraverso appuntamenti pomeridiani che propongono esercizi e giochi fisici mirati, favorendo lo sviluppo psico–fisico, la crescita e l’inclusione dei giovanissimi.
Nella scuola secondaria di I grado è attivo ormai dal 2017 +Sport a Scuola, il percorso ideato per promuovere e implementare l’offerta ludico-sportiva pomeridiana: una proposta di differenti sport alternati a laboratori di scrittura creativa con l’obiettivo di favorire interdisciplinarietà, curiosità e spirito di squadra, esplorando l’importanza del comportamento e del linguaggio del corpo, scritto e verbale. Gli educatori sportivi di Scienze Motorie di UNIUD, affiancati ai docenti interni di educazione fisica, portano gli allievi a conoscere valori sportivi, inclusione e socializzazione praticando sport diversi, con un miglior approccio alle regole.
Tuttavia, le azioni di Fondazione a favore dello sport si declinano in progettualità che tengono conto anche di quel patrimonio che è secondo solo a quello dei giovani atleti, vale a dire gli educatori sportivi, i tecnici e i giovani insegnanti delle realtà che quotidianamente rendono possibile l’offerta sportiva nella nostra regione. La loro formazione e il loro aggiornamento costante sono un investimento prezioso per le ASD e per le scuole in cui operano e rappresentano dunque un obiettivo legittimo dei nostri sforzi.
Le 3 C dell’insegnante, per esempio, offre un percorso mirato, propedeutico alla selezione e all’accoglienza dei candidati pronti a sviluppare i progetti sportivi promossi da noi, quali “+ Sport a Scuola” e “GYM”, rispettivamente negli Istituti secondari di I grado e nelle scuole primarie. Il corso tocca diversi temi come la comunicazione verbale e non-verbale, lo sviluppo delle life skills e il potenziamento dello sport inclusivo.
Sport4All, invece, ha l’obiettivo di dotare alcune ASD operanti sul territorio di una serie di strumenti per avviare o potenziare le proprie attività interne. A partire da una manifestazione di esigenze specifiche da parte degli operatori, si attiva una erogazione vincolata alla formazione e all’aggiornamento specialistico di qualunque figura coinvolta nello staff.
Sempre all’interno di Sport4all, il 2024 ha visto la nascita di Tutti in campo! che prevede 6 moduli formativi di due ore in presenza e gratuiti, durante i quali figure professionali altamente qualificate forniranno agli allenatori e ai tecnici delle ASD partecipanti strumenti utili e immediatamente spendibili nelle diverse attività che compongono il complesso operato delle associazioni sportive: fundraising, inclusività, riforma dello sport, social media, drop-out sportivo.
Tutte le nostre progettualità, sportive e non, nascono dal contatto con l’esterno e dall’ascolto dei bisogni – in questo caso, sia delle ASD che di tanti bambini che non hanno accesso a questa attività ricreativa – educativa; grazie alla rete di connessioni che da anni cerchiamo di implementare ed alle capacità interne di Fondazione, ci dedichiamo costantemente ad indagare e a lavorare su questo asset, oggetto peraltro di corposi finanziamenti e contributi da parte della nostra Regione, che dimostra così di essere attenta ai gap da colmare e alle necessità del territorio.
Infine, Fondazione Pietro Pittini fa parte della Sport for Inclusion Network, rete nata nel 2022 che raccoglie oltre 25 fondazioni italiane ed altre organizzazioni del Terzo Settore dedite allo sport , con l’obiettivo di rispondere ai bisogni sociali urgenti della nostra società creando una sinergia d’azione che metta insieme risorse e competenze. Lo sport inclusivo, infatti, rappresenta un pilastro fondamentale nella promozione dell’uguaglianza e dell’integrazione sociale, per favorire l’accesso allo sport a tutti i livelli di fragilità.
Lo sport sembra rappresentare lo strumento più adatto per ripristinare quel bisogno di socialità che tra le nuove generazioni sembra sopito e nascosto. Anche quest’anno, i nostri progetti sportivi vogliono essere un contributo per riscoprire non solo se stessi attraverso il movimento, ma soprattutto gli altri, ricreando relazioni, amicizie e connessioni.