Un’estate alla scoperta delle STEAM! (Science, Technology, Engineering, Art & Math)
A partire dal 2 luglio 2021, presso gli spazi dell’Urban Center di Trieste, ha avuto luogo il progetto ‘Tuffi nella Scienza’ ideato e sostenuto dalla Fondazione Pietro Pittini per avvicinare ragazzi e insegnanti della Regione al mondo della scienza e della tecnologia. Sono stati oltre 25 i laboratori e le iniziative gratuite dedicate ai giovani dai 3 ai 18 anni e ai docenti della Regione Friuli Venezia Giulia. Proprio per quest’ultimi nel corso della giornata conclusiva del progetto – sabato 4 settembre 2021 – sono stati organizzati due workshop con l’obiettivo di aggiornare le competenze e fornire metodologie didattiche all’avanguardia da utilizzare nell’ambito delle diverse discipline.
Siamo convinti che occorra rafforzare le conoscenze scientifiche anche della comunità educante per creare un ecosistema favorevole all’innovazione. Un territorio ricco di potenzialità scientifiche, grazie ai numerosi Centri di Ricerca del FVG e al fertile tessuto produttivo, necessita di un adeguato bacino di giovani (bambini e studenti) che vengano adeguatamente avvicinati alla scienza e siano pronti a coglierne le sfide. È nota la carenza di competenze scientifiche e informatiche nel mondo del lavoro, e altrettanto noti sono gli aspetti digitali che coinvolgono non solo il mondo del lavoro, ma anche il vivere quotidiano. Avvicinare fin da piccoli i bambini e gli studenti ai rudimenti di coding, robotica e pensiero computazionale, e farlo attraverso percorsi mirati da offrire ai rispettivi docenti è un passo fondamentale per lo sviluppo della società moderna.
Già in passato FPP aveva rilevato un bisogno formativo da parte degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Tolmezzo (UD), rendendosi promotrice e coordinatrice del progetto “Didattica 4.0 – Palestra di avanguardie educative”. Questa iniziativa ha la finalità di supportare la formazione dei docenti delle scuole del FVG, in particolar modo l’aggiornamento delle loro conoscenze didattiche digitali, a beneficio degli studenti – che oggi più che mai – necessitano di acquisire competenze tecnologiche in linea con i programmi ministeriali. Anche per l’anno scolastico 2021-2022 FPP ha raccolto il bisogno di 5 Istituti Secondari di I e II grado del FVG con un focus sulle conoscenze scientifiche e computazionali dei docenti, traducendolo in percorsi disegnati sulle singole esigenze degli Istituti che comprendono anche un gruppo di docenti di scuola dell’infanzia.
Questa estate, nei laboratori di ‘Tuffi nella Scienza’, ’Amici dell’Orologeria Pesarina’ e ‘The Coding Box’ sono i partner scelti per i workshop incentrati proprio sulle STEAM e rivolti ai docenti delle scuole dell’Infanzia e Primaria.
Amici dell’Orologeria Pesarina’ è un’associazione di promozione sociale dedita alla ricerca, allo studio e alle attività di divulgazione sulla nascita e sullo sviluppo industriale delle produzioni di orologeria lungo un percorso che, dalle prime attività artigianali a Pesariis, Udine, della seconda metà del XVII secolo, si è evoluto nei 300 anni successivi attraverso processi di continua innovazione tecnica e di espansione commerciale, ponendo il Friuli Venezia Giulia ai vertici mondiali del settore.
The Coding Box’, nata a Trieste da un piccolo nucleo di professionisti del settore della comunicazione, informatica ed educazione che desiderano sensibilizzare la comunità rispetto ad una cultura digitale consapevole, dando vita ad iniziative che generano un reale impatto sulla società. Si occupano principalmente di alfabetizzazione digitale dei più piccoli avvicinandoli al coding in modalità unplugged – ossia senza uso diretto del computer – attraverso giochi ed attività di logica.
Gli esperti di ‘Amici dell’Orologeria Pesarina’ – Alceo Solari e Margherita Solari – hanno focalizzato la propria sessione sulla divulgazione degli aspetti storici e teorici relativi ai principi di funzionamento dell’orologio meccanico, , lo stesso orologio che si è evoluto fino a portare l’azienda produttrice, la Solari, a imporre l’orologeria industriale prima agli aeroporti e poi in tutto il mondo; una vera e propria testimonianza dal vivo sulla storia dello sviluppo industriale dell’Orologeria pesarina del XX secolo ad oggi . Sono partiti raccontando le radici storiche risalenti ai tempi del Medioevo e che si sono successivamente sviluppate durante l’epoca di Galileo Galilei, grazie alla ‘Rivoluzione Scientifica’. A livello pratico, si sono concentrati sul cuore del funzionamento dell’orologio e dei vari meccanismi (tra cui il meccanismo a scatto di cifre che per primo aprì nel mondo la strada della tele-informazione digitale), illustrando i vari funzionamenti degli exhibit in legno da loro realizzati, e di un modellino di svegliatore monastico in metallo creato dagli artigiani locali di Pesariis. Margherita Solari sottolinea l’importanza di trasmettere queste nozioni ai docenti, in quanto a scuola, generalmente tale argomento viene trascurato, dando valore ad altre scoperte. «Si pensi ai libri di storia che tendono a dare maggiore importanza ad invenzioni come la locomotiva. L’orologeria è un campo molto interessante e per alcuni studiosi è stato il settore trainante di altre tecnologie, quello in cui si studiavano i metalli, le leggi della fisica, per poi essere applicati a quelli dell’orologeria, e anche altri settori hanno tratto vantaggi da questo».
The Coding Box, invece, ha guidato e i docenti in un percorso prima teorico e poi pratico – tenuto dagli STEM Educator Barbara Razzini, Silvia Faion e Eric Medvet – sull’utilizzo del coding unplugged per avvicinare i bambini alla programmazione e al pensiero computazionale attraverso il gioco. L’associazione opera proprio nell’ambito del pensiero computazionale come logica di risoluzione dei problemi complessi attraverso la programmazione del ‘coding’ con l’obiettivo di aumentare l’alfabetizzazione digitale in primis dei bambini e delle famiglie, ma anche degli educatori e dei docenti. Silvia Faion, Presidente dell’Associazione crede nell’importanza di trasferire i concetti del coding sia agli insegnanti che ai più piccoli: «penso sia utile divulgare questi temi ai docenti del giorno d’oggi, non solo li aiutiamo ad avvicinarsi alla tecnologia, ma facciamo acquisire loro competenze e strumenti utili per affrontare le difficoltà sia quotidiane sia professionali. Molto spesso, gli insegnanti riscontrano complessità nell’approcciarsi con i più piccoli, e relazionarsi con loro è una grossa responsabilità, ma i bambini sono il futuro della società! Il coding, se insegnato a scuola, ha un primo indubbio vantaggio pratico: non richiede attrezzature elettroniche – computer, tablet o smartphone – di cui spesso le scuole non dispongono – favorisce la risoluzione dei problemi poichè permette di porsi un obiettivo, analizzare le possibili vie per raggiungerlo e tracciare un piano d’azione eseguibile. Unire il pensiero computazionale al gioco, significa rafforzare le abilità analitiche dei docenti e dei bambini».