Un resoconto di dati, parole e sensazioni per scoprire quale fotografia del territorio giovani ci restituisce il nostro operato nelle scuole.
Nell’anno scolastico 2022/23 i progetti educativi proposti dalla Fondazione Pietro Pittini hanno intercettato 4604 studenti appartenenti a 55 scuole tra primarie e secondarie di I grado, offrendo più di 1.500 ore di attività distribuite in un arco di tempo che va da Ottobre 2022 ad Aprile 2023. Le attività hanno avuto un tratto prevalentemente laboratoriale ed esperienziale al fine di sviluppare la fantasia, la creatività, la sperimentazione e l’attività fisica; Attraverso driver quali sport, arte e cultura, e STEM si è cercato di soddisfare le molteplici richieste ricevute da ogni singola realtà scolastica. Dietro ad ogni progettualità c’è una mappatura dei bisogni e un continuo monitoraggio delle attività svolte nelle diverse sedi, al fine di mantenere alta la qualità dell’offerta formativa lungo tutto il percorso. Ci poniamo in ascolto prima di tendere la mano, monitoriamo prima di intervenire, per essere sicuri di garantire agli studenti e ai docenti coinvolti la miglior esperienza di partecipazione possibile. Prima di presentare, dunque, i risultati delle nostre singole progettualità, è utile comprendere il panorama dei bisogni e delle criticità generazionali nel quale operiamo quotidianamente.
COME STANNO I RAGAZZI
I numeri non sono tutto, però dicono molto. E allora, nel grande silenzio delle nuove generazioni, ascoltiamo con attenzione tutto ciò che arriva, per comprendere le criticità, i disagi ma anche le proposte e i desideri dei giovani del nostro territorio.
I numeri raccontano di un tentato suicidio al giorno nella fascia di età 13 -18, di quasi 35.000 neet nella fascia d’età 15 – 34, di un ragazzo su tre con Disturbi del Comportamento Alimentare nella fascia 13 – 18, di una dipendenza dai social media pari al 12% nella medesima popolazione di riferimento e di un tasso di abbandono scolastico del 10,3 %. (Dati Istat 2021 e Telefono Azzurro 2022). C’è dunque un malessere di fondo che si manifesta in molteplici disagi, alcuni più facili da rilevare altri meno. Le cause sono diverse e interconnesse fra di loro ma, secondo una recente indagine (HBSC 2018), le più rilevanti sono: il crescente abbandono della pratica sportiva e di una sana abitudine alimentare, e il rapporto di dipendenza con i social media.
Per quanto riguarda la pratica sportiva è bene ricordare che secondo l’OMS, per i giovani tra i 5 e i 17 anni i livelli raccomandati di attività fisica quotidiana includono almeno 60 minuti di attività motoria moderata-intensa.
La partecipazione ad attività motorie, ricreative e sportive, al contrario di televisione, PC e smartphone rappresenta una tra le risorse più importanti per migliorarsi, superare i propri limiti, divertirsi, costruire nuove amicizie e quindi tessere una rete sociale.
Tuttavia, il trend nella nostra regione sembra essere peggiorato rispetto all’ultima rilevazione (HBSC 2018). E’ stato rilevato infatti che la maggioranza dei ragazzi nella fascia d’età 11-18 svolge un’attività fisica dai 2 ai 4 giorni a settimana e solo 1 ragazzo su 10 raggiunge il valore raccomandato di sette giorni alla settimana. Il tasso di abbandono della pratica sportiva è aumentato al 15% nella medesima popolazione di riferimento, ma ciò che spaventa di più sono le motivazioni di questo abbandono. Tra le più accreditate secondo un’indagine Openpolis ci sono: mancanza di motivazione personale, senso di inutilità della pratica sportiva e della socialità ad essa correlata, angoscia da prestazione.
Voglia di mettersi in mostra da un lato e vergogna per qualunque forma di contatto dal vivo dall’altro sono le due principali (e apparentemente antitetiche) motivazioni per cui in almeno 500.000 ragazzi italiani è diagnosticabile una IAD, Internet Addiction Disorder: questa si annovera tra le nuove dipendenze comportamentali e si caratterizza per l’abuso, l’uso improprio, o l’uso compulsivo di device tecnologici principalmente per il gaming online, i social media e il gioco d’azzardo.
Nella nostra regione, 4 ragazzi su 5 nella fascia d’età 8 – 11, hanno contatti giornalieri prevalentemente tramite i social, in particolare con gli amici più stretti, ma anche con genitori e fratelli; questa tendenza aumenta passando dagli 11 ai 15 anni. Più del 10% dei giovani, inoltre, dichiara di parlare più facilmente dei propri sentimenti o preoccupazioni su internet piuttosto che in un incontro faccia a faccia. Un ragazzo su cinque che ha frequentato la scuola secondaria di primo grado durante la pandemia, e dunque da remoto, afferma di essersi trovato più a suo agio con questa modalità e di aver percepito un netto miglioramento nel proprio rendimento scolastico.
Attualmente, i ragazzi che dichiarano di riconoscersi in 6 o più sintomi legati all’utilizzo patologico dei social sono il 7% (popolazione di riferimento 8 -18).
Questa breve panoramica non può e non intende avere come obiettivo l’esaustività di contenuti e di informazioni sugli attuali disagi del mondo giovani nel nostro territorio, ma può sicuramente aiutare a comprendere e a giustificare la scelta dei driver che sono al centro dei progetti educativi della Fondazione Pietro Pittini: Lo Sport, le Materie STEM e l’Arte.
I NOSTRI PROGETTI NELL’ A.S. 2022/2023
Nella scuola primaria siamo alla terza edizione di Science Smoothie, un progetto curricolare che si pone come obiettivo quello di avvicinare i ragazzi alle STEM, attivando percorsi di alfabetizzazione e sperimentazione scientifica con un coinvolgimento attivo anche degli insegnanti. L’edizione 22/23 ha visto coinvolte 22 scuole statali primarie delle province di Trieste, Udine e Gorizia, per un totale di 183 appuntamenti svolti tra ottobre 2022 e aprile 2023 a favore di 1.920 bambini di 113 classi.
Per quanto riguarda lo Sport, è stato attivato per la prima volta il progetto Gioco in Movimento (GYM), che vuole diffondere l’importanza del movimento e dello sport attraverso esercizi e giochi fisici mirati, favorendo lo sviluppo psico–fisico, la crescita e l’inclusione dei giovanissimi, con una particolare attenzione rivolta ai bambini a elevato rischio di sedentarietà. Hanno partecipato a questa edizione 2 istruttori sportivi laureati in Scienze Motorie, 5 maestri di scuola primaria e 61alunni.
Nella scuola Secondaria di Primo Grado è attivo dal 2017 Sperimentare il Futuro, progetto educativo curricolare orientato a promuovere e diffondere le conoscenze scientifiche, tecniche e tecnologiche grazie a modalità didattiche che, in collaborazione con l’Immaginario Scientifico, permettono ai ragazzi di esplorare e manipolare gli elementi che costituiscono una tecnologia complessa. In questo anno scolastico, sono stati realizzati 112 laboratori, curati dai divulgatori dell’Immaginario Scientifico Gaia Fior, Anna Girardi e Gabriele Cralli, per un totale di 336 ore di attività laboratoriali a favore di 2161 alunni totali.
Il progetto Più Sport a Scuola, invece, in collaborazione con CSEN FVG e l’Università degli Studi di Udine, propone ai ragazzi nuove e inusuali discipline sportive intrecciando comunicazione giovanile, gioco e divertimento per promuovere movimento, integrazione, socializzazione e sani valori sportivi. Da ottobre 2022 a maggio 2023 sono stati realizzati 176 incontri della durata di due ore ciascuno, per un totale di 352 ore di attività̀̀ a favore di 255 alunni.
Per gli alunni della scuola Secondaria di Secondo Grado, l’A.S. 2022/23 ha visto la nascita del Concorso di Idee, un’iniziativa della Fondazione Pietro Pittini volta al potenziamento delle competenze linguistiche che, congiuntamente con Ardis, Assessorato Regionale lavoro e USR, ha messo a disposizione dei 20 studenti vincitori altrettanti viaggi studio estivi della durata di 2 settimane presso scuole di lingue qualificate a Malta e in Germania. I progetti che hanno partecipato al bando sono stati 27 per un totale di 97 alunni e tutti hanno dovuto rispondere alla domanda: “Come vedi l’evoluzione della tua città tra dieci anni?”. Le risposte, in forma di elaborato, sono state originali, creative ma soprattutto capaci di affrontare in maniera innovativa le tematiche proposte dal bando alla luce delle trasformazioni che impatteranno sempre più sulle nostre società del futuro: tecnologia, polarizzazioni sociali, clima e ambiente.
In conclusione, va ricordato che per agevolare il contatto e la scelta più adatta ad ogni istituto, i progetti vengono condivisi anche attraverso il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale FVG. Inoltre, ogni progetto riconosce il fondamentale ruolo dell’insegnante e della sua partecipazione attiva sia nella scoperta e nell’acquisizione di nuove conoscenze, che nel percorso di crescita degli studenti. Nelle mani dei docenti rimane infatti la responsabilità di valorizzare le vocazioni dei singoli ragazzi e ricucire il legame di comunità di apprendimento in cui vivono: ispirarli alla scoperta, alla cooperazione, alla creazione della relazione tra i contenuti appresi e il mondo reale, per prepararli ad essere protagonisti del loro domani.