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I benefici cognitivi, fisici, psicologici e sociali dell’attività motoria: SPORT è SALUTE!

 

Fondazione Pietro Pittini da anni punta sullo sport come strumento educativo per i giovani, consapevoli che questo racchiude i valori fondamentali necessari alla crescita sana e vigorosa assieme a quelli dell’integrazione e dell’inclusione.

In 5 Scuole medie del FVG siamo ripartiti a ottobre 2021 con il nostro progetto “+ Sport a Scuola”, dove offriamo un percorso di 22 ore diviso tra attività motoria e comunicazione: un numero di ore forzatamente inferiore rispetto al programma pre-Covid, ma che comunque ha rivelato un significativo “risveglio” tra i giovani partecipanti. Li abbiamo visti felici di trovarsi insieme, estremamente bisognosi di sfogarsi nei giochi e nelle discipline sportive, e soprattutto estremamente grati di ritrovarsi assieme ai compagni in palestra, guidati nelle varie discipline da istruttori sportivi e poi seguiti, nei momenti dedicati alla scrittura creativa, da un docente specializzato.

Sono diversi oggi rispetto a come li avevamo lasciati prima della pandemia, come se ora più che mai richiedessero a gran voce momenti di svago, dialogo, socialità.

È la conferma di quanto si legge e si riscontra ovunque sulle conseguenze di quasi due anni di lockdown alternati a didattica a distanza: anche per i più piccoli, si raccolgono ovunque effetti devastanti sulla salute psicologica dei ragazzi, come isolamento, dipendenza da videogiochi, e un ventaglio di sintomatologie depressive. La pandemia ha amplificato il disagio psicosociale già presente nei giovani e le cause sono varie: la mancanza di socialità, le insicurezze, il pessimismo e i problemi, anche nelle famiglie, causate dalle misure di restrizione, distanziamento e confinamento sociale.

 

Il contesto

Dati allarmanti riguardanti i giovani emergono dagli indici di salute delle regioni italiane, raccolti dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) dai pronti soccorsi pediatrici di 9 centri regionali: nel periodo da marzo 2020 a marzo 2021, rispetto al periodo precedente, sul territorio nazionale si è registrato un incremento medio degli accessi al pronto soccorso pediatrico causati da patologie neuropsichiatriche pari all’84% (SIP, 2021). Le patologie neuropsichiatriche oggetto di maggiore incremento percentuale di accessi sono state ideazione suicidaria (+147%), depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78,4%). Il maggior incremento di accessi per ideazione suicidaria si è osservato in Friuli-Venezia Giulia: nei centri regionali, infatti, è stato registrato un aumento del 204,8% rispetto al periodo pre-Covid.

Oltre ai problemi sullo stato psicofisico, questi lunghi periodi di isolamento rischiano di ancorare ulteriormente bambini e ragazzi al mondo digitale, infierendo in modo drammatico sulle capacità di relazione, attenzione e concentrazione. In una recente pubblicazione, il Prof. Alberto Pellai – psicoterapeuta e ricercatore dell’età evolutiva – ha illustrato le principali conseguenze dell’utilizzo di smartphone e internet in bambini e ragazzi: il bombardamento di informazioni che ci arriva dal web interferisce con il normale sviluppo della mente in età evolutiva, promuove processi di disregolazione emotiva e riduce le competenze empatiche, accrescendo il livello di ansia e di stress con il rischio di degenerare in deficit di attenzione, creatività e dipendenza dai device. Tra le conseguenze del sovraccarico cognitivo dell’informazione, è nota la condizione chiamata dai giapponesi con il nome di sindrome da Hikikimori, che colpisce alcuni ragazzi spingendoli fino al punto di non mettere più piede fuori casa e tagliare i ponti con qualsiasi forma di vita sociale. Quindi è ormai chiaro che Internet finisce col dirigere verso un modo di pensare superficiale, e può compromettere inevitabilmente la capacità di focalizzare l’attenzione, di riflettere in profondità, di risolvere problemi complessi.

Ora più che mai, quindi, lo sport può essere una delle cure da attivare per arginare questi danni sempre più presenti tra i nostri giovani. Uno studio del 2020 rivela scoperte sugli aspetti cognitivi della pratica sportiva. Indagando gli effetti degli interventi basati su attività sportive di breve e lungo termine su adolescenti e giovani adulti, emerge che a giovare degli interventi brevi sarebbero i processi attentivi, la velocità di elaborazione e l’inibizione, mentre i benefici degli interventi di lungo termine risulterebbero anche sulla flessibilità cognitiva, sulla memoria di lavoro, oltre che sulle abilità linguistiche dei partecipanti (Haverkamp, Rikstje Wiersma, Ewijk, Oosterlaan, & Hartman, 2020).

 

La scatola dei desideri di + Sport a Scuola

Durante il nostro programma abbiamo pensato di lasciare ad ogni gruppo classe una scatola dei desideri, così da poter intercettare i loro desideri e comprendere meglio, al contempo, le loro aspirazioni.

Tra i vari messaggi anonimi c’erano quelli di poter “mangiare la pizza tutti insieme” oppure “di fare una gita con i compagni” – rivelando un estremo bisogno di socializzazione; molti altri bambini hanno anche espresso il desiderio di continuare il nostro percorso sportivo; alcuni di loro hanno chiesto di poter conoscere e praticare altri sport (ad esempio, il parkour e l’hip hop che sono piaciuti moltissimo). Il desiderio di uno dei nostri studenti, in una classe di seconda media, è stato:

Io mi sento stranamente sportivo, mi sento anche molto bene (dopo lo sport). Quanto vorrei fare tante robe tipo… robe sportiveeee! G.”

In modo molto semplice e diretto, G. ha espresso le potenzialità dello sport come strumento di promozione e prevenzione della salute. Infatti, guardando alle evidenze accademiche in materia, una buona parte del benessere provato da G. durante lo sport è riconducibile a ciò che succede nel nostro cervello quando pratichiamo sport. Durante il movimento infatti vengono rilasciate un’elevata quantità di sostanze, tra cui fattori neurotrofici e specifici neurotrasmettitori come serotonina, dopamina ed endorfine. Mentre i fattori neurotrofici concorrono alla creazione di nuove connessioni e al rafforzamento di sinapsi preesistenti, (contribuendo all’efficienza de cervello soprattutto su memoria, apprendimento, flessibilità cognitiva, regolazione delle emozioni e degli impulsi), serotonina, dopamina ed endorfine consentono a G. di esperire elevati stati di gratificazione, benessere e piacere, e convergono nell’innesco di circuiti virtuosi: miglioramento dell’umore a breve e a lungo termine, aumento dell’attenzione e della concentrazione, riduzione degli stati d’ansia e stress, effetti analgesici ed eccitanti. Diversi studi hanno associato l’attività sportiva a un miglior rendimento accademico e funzionamento cognitivo soprattutto nei ragazzi in condizioni fragili come sovrappeso e obesità.

 

Lo sport per un corpo sano

Più note sono le considerazioni che vedono l’età dell’adolescenza come momento prezioso per fortificare il fisico, rendere i movimenti armonici e coordinati, investire sulla muscolatura corporea e creare le basi per un corpo sano anche in età adulta. L’esercizio fisico apporta effetti positivi e assolutamente imprescindibili sull’apparato muscolo scheletrico. Il rapporto 2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sancisce in aggiunta che più movimento equivale a migliore salute cardiovascolare, respiratoria, muscolare, scheletrica e metabolica.

Guardando a quanto anche gli adulti si dedicano all’attività sportiva sui dati Istat 2019, vediamo che solo il 26,6% della popolazione dai tre anni in su pratica sport in modo continuativo, il 29,4% qualche attività fisica, l’8,4% saltuariamente, ma il 35,6% non pratica alcuno sport o attività fisica.

Eppure, anche i recenti studi dell’OMS sottolineano i benefici associati a maggiore attività fisica a tutte le età, differenziandone la durata e l’intensità per bambini, adolescenti, adulti e anziani, e identificando anche per la primissima infanzia la quantità e la qualità raccomandabile per favorire una crescita sana e sostenere lo sviluppo psicomotorio già dal primo anno di vita.

Investire sullo sport significa investire sulla salute delle nuove generazioni: l’attività sportiva consente ai ragazzi di esperire benefici fisici e cognitivi, maturando competenze trasversali e sociali che li accompagneranno negli anni futuri.

 

Nel nostro piccolo, continueremo a promuovere i valori positivi dello sport perché crediamo fermamente che sia l’investimento migliore per l’educazione, la salute dei bambini e in generale delle giovani generazioni. Come dice Alex Zanardi, “la vita è sempre degna di essere vissuta e lo sport dà possibilità incredibili per migliorare il proprio quotidiano e ritrovare motivazioni”.

 

 

 

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