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Abitabis vincitore di Imprese Spericolate II

Fondazione Pietro Pittini assegna a Camilla Vignaduzzi per il progetto “Abitabis” il premio all’Impresa Spericolata 2023; Camilla vince la II edizione dell’iniziativa rivolta ai partecipanti di Percorsi Spericolati che  prevede la messa a disposizione di un plafond di risorse economiche destinate a coloro i quali vogliono avviare una propria attività imprenditoriale in una area interna della Regione Friuli-Venezia Giulia (Dolomiti Friulane, Carnia, Valli del Natisone, Val Canale). I fondi andranno a copertura della riapertura di casa Abis, ex casa coloniale disabitata a Tramonti di Sotto (PN), una struttura ricettiva che darà ospitalità a un turismo lento, immersivo e sostenibile, ma anche avamposto artistico  e  di scambio interculturale con l’intento di ospitare performance live, residenze d’artista e seminari: insomma uno spazio aperto al territorio con varie attività rivolte a giovani, adulti e anziani.

Casa Abis vuole diventare un luogo confortevole per gli avventori che transiteranno a Tramonti di Sopra, luogo vicino alle “Pozze Smeraldine”,  sito UNESCO dalla rara bellezza naturalistica e storica; in Val Tramontina vivono circa 500 abitanti effettivi, in un territorio che conta 45 sottofrazioni e che fino al 1911 aveva oltre 3.100 abitanti.

La proposta è stata valutata la più meritevole dalla Commissione di valutazione, composta da Claudio Calvaresi e Ilaria Pais di Avanzi oltre che da Cristina Papparotto e Vanni Treu con la motivazione che “è da ricercarsi nella concretezza della proposta unitamente alla dimensione di multifunzionalità del progetto, che potrebbe rappresentare una leva di sviluppo locale significativa per il territorio e rispondere a bisogni reali e condivisi da diversi tipi di target”.

A Camilla vanno i nostri più sentiti complimenti e un grande in bocca al lupo per questa nuova avventura che combina comunità, territorio e cultura. Saremo come sempre al vostro fianco.

Un grande ringraziamento va infine a tutti i team che si sono messi in gioco e che hanno saputo portare spunti e idee interessanti per il futuro della montagna. Oggi più che mai, che il futuro delle aree interne dipende in grossa parte dalla capacità dei giovani di re-immaginare questi territori, affinché il margine possa diventare un nuovo centro.

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